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"Se Dio manca, se si prescinde da Dio, se Dio è assente, manca la bussola per mostrare l’insieme di tutte le relazioni per trovare la strada, l’orientamento dove andare. Dio! Dobbiamo di nuovo portare in questo nostro mondo la realtà di Dio, farlo conoscere e farlo presente."
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 Dio oggi - Approfondimenti - Dio e la scienza: il punto di vista del filosofo Van Inwagen 
Dio e la scienza: il punto di vista del filosofo Van Inwagen   versione testuale

A differenza di padre Coyne e del prof. Nowak Peter Van Inwagen non è uno scienziato. Nel trattare il tema "Dio e la scienza", tema dell’ultima sessione dell’evento internazionale "Dio Oggi. Con Lui o senza di Lui cambia tutto", che si conclude a Roma, Van Inwagen nel corso della tavola rotonda ha sottolineato in riferimento "ai suoi due colleghi" che il loro duplice vantaggio è di essere sia scienziati che teisti, "mentre io sono solo un teista". Nondimeno, "da filosofo, ho la pretesa di essere in qualche modo un esperto nel tracciare nessi tra elementi dissimili ed il tema "Dio e la scienza" richiede certamente questo tipo di competenza". Van Inwagen ha cominciato con un discorso sull'ontologia e sul suo rapporto con la questione dell'esistenza di Dio, considerata come questione puramente intellettuale, affrontata usando solo le risorse naturali dell'intelletto umano. L'ontologia è quella parte della filosofia che indaga la natura dell'essere o dell’esistenza. Nel suo intervento Van Inwagen nel suo intervento, ha spiegato che 'essere' ed 'esistenza' sono sostanzialmente sinonimi. "Questo è un assunto controverso, ma se tentassi di dire qualcosa su ogni questione controversa che sia rilevante per il mio argomento, non andrei molto lontano.) Una delle questioni centrali dell'ontologia è se vi siano "modi" di essere o di esistenza: se cioè possono esserci due oggetti A e B che esistono entrambi ma che (in qualche maniera) esistono in modi diversi. Citerò un esempio che illustra le considerazioni che hanno portato alcuni filosofi ad accogliere l'idea di "modi" di essere ha sottolineato. Il filosofo si è poi soffermato su Darwin e la teoria dell’evoluzione: "La teoria di Darwin sull'evoluzione non corrobora in alcun modo la tesi secondo cui l'universo non è stato creato da Dio (ovvero da un essere che possegga le proprietà che i teisti attribuiscono a Dio) né, a maggior ragione, la tesi secondo cui l'universo non è il risultato di un disegno intelligente. Il ragionamento assume la forma di un argumentum ad hominem che si rivolge a chiunque accetti la teoria di Darwin e sia convinto che quella teoria offra una qualche prova o conferma della tesi che l'universo non sia stato creato da Dio. Presenterò per prima cosa l'argomento in forma molto semplice e generica – ha detto -. Voi credete che il mondo reale sia darwiniano, cioè un mondo nel quale la teoria di Darwin è vera. Ma la realtà implica la possibilità: tutto ciò che è vero è possibile. E Dio, se esiste, è per definizione onnipotente – ha aggiunto -. Un essere onnipotente può creare qualunque oggetto possibile, anche se quell'oggetto è un intero universo o cosmo. Orbene, questa nostra Terra darwiniana (così come voi credete che sia) è un oggetto possibile, poiché esiste. Pertanto, un essere onnipotente potrebbe crearla e potrebbe creare l'intero universo di cui fa parte. Ora, se un essere onnipotente potrebbe creare un mondo darwiniano, allora perché qualcuno che ritenga che il mondo reale sia darwiniano dovrebbe ritenere che questa caratteristica del mondo reale dimostri – o abbia una qualche tendenza a dimostrare – che l'universo non è stato creato da un essere onnipotente?" Avendo presentato l'argomento in forma così semplice e generica, Van Inwagen ha proposto una versione leggermente più elaborata, una versione che prevede un ragionamento sulla natura della creazione divina: "Si dice spesso che Dio è acronico, senza tempo o "fuori del tempo". (Questa era questa la posizione di Agostino e Tommaso d'Aquino, nonché di molti altri grandi filosofi e teologi cattolici). Supponiamo che tale dottrina sia corretta. Immaginiamo il Dio senza tempo che contempla (eternamente [timelessly]) la creazione di un cosmo. Poiché è onnisciente, tutte le possibili distribuzioni della materia e della radiazione nello spazio-tempo sono presenti alla sua mente. Tra loro prendiamo in considerazione quella presente nel cosmo reale. Dio sceglie quella e dice: "Fiat!" ossia "Sia un cosmo che consista di materia e radiazione distribuite nello spazio-tempo in quel modo!" E, attraverso quell'atto, un completo intero quadridimensionale – dal Big Bang a, insomma, quello che volete – è in eterno [timelessly]". Ora, se il darwinismo è una teoria sia vera sia scientifica, “la sua verità deve essere stata fissata da questo atto eterno [timeless] di creazione. La verità di una teoria scientifica deve "sopravvenire su" (deve essere "stabilita da") la distribuzione della materia e della radiazione nello spazio-tempo. Una teoria la cui verità o falsità non sopravvenga sulla distribuzione della materia e della radiazione nello spazio-tempo non si chiama "scientifica". Una tale teoria si chiama teoria "metafisica".